Opere
Lucia Romanelli
“Lucia Romanelli ha eseguito due opere, ”Evocazione” (via S. Massimo e ”Frammenti di memoria” (via Trieste), giocando su toni tenui e delicate emergenze e dissolvenze segniche e figurali; ma senza mai affidarsi ad automatismi espressivi e, piuttosto, controllando sapientemente l’aerea sostanza cromatica in cui si condensano affioramenti di memoria, emergono tracce di vissuto intimo e di trascrizione culturale, di citazione, di rivisitazione intellettuale e sentimentale allo stesso tempo. Il tutto è colto come immerso in uno ”stream” emotivo di leggera fluidità, che teme ed evita qualsiasi rassodamento materico come persistere e imporsi del reale e della concretezza del quotidiano, i quali minacciano e isteriliscono l’ascolto interiore, la trasfigurazione poetica, il sogno.
Giorgio Segato
Da molti anni raccolgo con divertimento e cura le veline colorate e decorate con cui i produttori avvolgono la frutta, per lo più gli agrumi siciliani. Provo persino tenerezza per i loro disegni ingenui e naif, ognuno dei quali designa proprietà e provenienza del frutto che avvolge (anche questa cosa contribuisce… ogni frutto avvolto in una carta velina… come fosse un abito…).
Ora, da un po’ di tempo ho voluto onorare queste cartine decorate, dando spazio al “tesoretto” di immagini che io possiedo, e inserendone alcune, o parti di esse, in alcuni miei lavori.
Fatalmente, questi disegni umili che inserisco nel quadro, mi evocano climi siciliani di tipo artistico ma anche umano, naturalistico, culturale e altro che la mia memoria più o meno inconscia conserva. Mi perdo in questi ricordi, che inseguo nel dipinto con colori e segni…ma soprattutto con una levità quasi infantile, che voglio far corrispondere per quel che è possibile, a quella delle veline per agrumi.
Lucia Romanelli lavora sul tratteggio come dentro il frenetico ordito di un tessuto. Qui, leibnizianamente, l’unità dell’immagine è raggiunta attraverso una pluralità di micro-rapporti che si generano e si consumano, nascono e si disfano in continuazione. Si intuisce alla fine, seppur in abbozzo, una volontà struttiva: quella cioè di formare dei coaguli d’ombra, dei corpi in cui convivono trasparenza e solidità, separazione e congiunzione.
Luigi Meneghelli
L’insieme di queste opere è caratterizzato da un modo di fare, una tecnica, e il risultato particolare che questa tecnica mi permette di ottenere.
Utilizzo un “medium” che, impresso con il colore sul foglio, mi dà forme che posso ripetere e che si presentano evanescenti, indefinite, slabbrate… simili tra loro ma diverse.
Questo gioco tra il mio intento e la casualità del medium, mi sorprende nei risultati quasi che in realtà esistesse una intenzione creatrice anche negli stessi strumenti che utilizzo, che così facendo, interagiscono con me per scoprire aspetti dell’immagine che non avevo previsto.